Acrostici per l'Ogliastra

Motivazione della Giuria

Evocazioni, fantasie, richiami, invenzioni, creatività e cura danno vita ad una estesissima architettura di versi. Di combinazioni distillate; selezionatissime, mai estemporanee. L’acrostico opera come un significante di attrazione, di complicità emotiva immediata che provoca e regge la successione e il ritmo del verso che appare scandito, scavato attraverso frammenti di illuminazioni puntuali; letterariamente fertili, feconde, appropriate. L’acrostico dismette pertanto ogni casualità e diventa parola chiave. Scoperta di senso. Nasce una sintesi di più filoni: di esperienze umane sentimentali appena accennate, di depositi di memoria, di echi di culti e riti ancestrali, di classicità robusta, assorbita; di autenticità naturale, scolpita, umanizzata. Un’ideazione che permette una ricostruzione intelligente, vigilata, dotta tra dimensioni sarde e salentine, rese pregnanti sotto diversi profili: dallo stile alla calibratura semantica, ai colori ai suoni. Nella essenzialità delle figure che evitano sovrapposizioni e carichi secondari, scolastici. Una tessitura abile ed equilibrata di forme e significati, di componenti intellettuali e di timbri emozionali. Di espressività densa e, al tempo, elegante trasparente. Un messaggio poetico intriso di esperienza umana e di misura riflessiva. Di sensibile adesione alle cose. Un canto originale. In forma originale.