I canti funebri in Sardegna

Motivazione della Giuria

Una investigazione a tutto campo per capire e conoscere tradizioni della poesia popolare sarda: questa la motivazione della tesi sui canti funebri e sulle arrazioni della morte.
Il canto funebre (attito e/o attitido-u) come antica via di elaborazione del lutto e di celebrazione del morto, tra l’al di qua e l’al di là, viene studiato come forma di rappresentazione, di recitazione del lamento tra spontaneità (accoramentu) e mimica e come recupero di tradizione, depositi e impieghi, professionali e competenti di una lunga e consolidata tradizione di testi, melodie, versificazioni di modello.
Il lamento è presentato come rito di trasferimento del dolore, di sedimentazione che nel canto trova composizione e misura. Il canto diventa però racconto che rende omaggio al defunto e ai suoi famigliari.
Le attitadoras assurgono a figure emblematiche di una lunga tradizione in Sardegna.
Lo studio propone un estesa raccolta di documenti che sottopone a curate analisi testuali, alla ricerca di criteri poetici di ritmo, tono, struttura, musicalità ed estensione semantica. Ricerca della autenticità della inventiva e sottolineatura dei depositi culturali. Delle stereotipie. Del canto (attitidu) si studia impiego e funzionalità sociale e vi si affianca una appropriata ricostruzione dei segni e dei simboli della religiosità popolare funeraria.
Fondamenti teorici di antropologia culturale e riferimenti puntuali di carattere etnologico danno ordine e consistenza ad una materia cangiante di evocazioni e testimonianze.
La ricerca è arricchita da un materiale in appendice che ha registrato e ricostruito testi e frammenti di testi che hanno rischiato di scomparire assieme agli anziani protagonisti. Per eccellenza donne- custodi del canto della ciclicità vita/ morte e dei riti di consolazione. Una serie di domande chiave sui diversi capitoli e significati consentono sintesi di senso ampie e danno direzione di linearità interpretativa alla materia e alle narrazioni.
Un lavoro, dunque, ampio e probante sul canto funebre e sulla sua valenza storica.
Rimane una esigenza di maggior cura e precisione nella resa grafica dei testi in lingua: la trascrizione è fatta secondo criteri di semplice corrispondenza alla pronuncia, senza rilievo particolare ai codici e alle convenzioni condivise e di modello di scrittura della lingua sarda.